Sonica
Ho chiuso definitivamente con Sonica. La cosa è avvenuta nel migliore
dei modi: civilmente e d’accordo da entrambe le parti. Questo ovviamente porta
ad alcuni cambiamenti, non sul disco, ma sul fatto che dovrò guardarmi
un po’ in giro e trovare qualcuno interessato a ciò che faccio.
Manuel
La collaborazione con Manuel è iniziata dopo le date fatte insieme
Paolo a supporto del tour dei “tre piccoli porcellini”. Ho parlato
con lui, anche solo per sentire altri giudizi rispetto a Sonica su quello che
stavo facendo.
Sotto un certo punto di vista le sue critiche erano molto simili
a quelle che mi venivano fatte in precedenza, ma le conclusioni sono
state assolutamente diverse. Mente prima si tendeva più a trattenermi,
aspettando una maturazione, Manuel credeva che il disco fosse già pronto e si
trattava perlomeno di registrarlo, di concretizzarlo, di mixarlo e vedere poi
cosa ne veniva fuori.
Principalmente ha affrontato il problema dei singoli:
la sua prima offerta è stata proprio quella di tirare fuori 3 pezzi da quelli
che già c’erano. È venuto a Firenze e abbiamo lavorato insieme 3 giorni.
Non è stato un lavoro di “produzione” sonora, ma di produzione reale, di
struttura e di comprensibilità, soprattutto rispetto al mio modo di cantare,
che molto spesso non si capisce. La cosa più forte che ha fatto è stato un “cross
fade” tra due pezzi: ha preso la strofa di una e l’ha attaccata al
ritornello di un altro, il tutto rimanendo comunque molto rispettoso. È stata
una cosa molto positiva.
Mi è piaciuto molto il suo metodo di lavoro:
molto pratico, dote che io non ho e che non hanno neanche i miei collaboratori
in questo momento, senza niente togliere a loro. Manuel è molto concreto:
prende molte decisioni e dà sicurezza. Mette le cose giuste al posto giusto. Ha
la giusta predisposizione alla semplicità. E in questo io non ci riesco, o ci
riesco a fatica. Effettivamente poi è una persona che in modo sincero si sbatte
per gli altri, e neanche poco, e lo fa con sincerità, con una vera etica. Lui
stesso dice che lo fa anche per se’, per crescere e migliorarsi. Sono poche le
persone così.
Patti Pravo
Quando Manuel venne a Firenze a Luglio disse che era in contatto con Patti
Pravo, che era in cerca di nuovi autori per il suo disco. Lui le ha fatto
una rosa di nomi che lavorano con lui e le ha portato una decina di autori, tra
cui c’ero anche io. Da qui è venuto fuori che uno dei pezzi che le avevo
mandato le era piaciuto, un pezzo nuovo.
Ha voluto conoscere me ed un altro
autore, Amerigo Verardi. Dopo l’estate si è concretizzato il provino del
pezzo a Milano, con lei che ha provato a cantarlo. Manuel ha seguito tutto
il lavoro. Ufficialmente non si sa quando e come uscirà questo disco. Tuttavia
sono contento perché la prima cosa su cui ha lavorato sotto forma di provino è
stato proprio il mio pezzo, che comunque canterebbe lei sul suo disco. Per me
è stata una conferma come autore, come scrittore di canzoni.
Spesso in passato mi veniva rinfacciato di non essere un autore pieno, che le canzoni non
erano abbastanza mature, che lo erano al 50%... e invece capita che Patti Pravo,
la regina della canzone italiana insieme a Mina, si innamora di un mio pezzo.
E’ stata la conferma ad alcune sensazioni che avevo in passato, oltre che
una grande soddisfazione.
Nuovo Disco
Nel frattempo sono andato avanti mentalmente con il disco. Alla fine
dell’estate ho iniziato a lavorare maggiormente da solo e non con il
quartetto, principalmente per motivi pratici perché, chi per una cosa chi per
un’altra, i membri del quartetto erano impegnati con le loro produzioni e
attività. Non sono andato in vacanza, rimanendo a mettere a fuoco tutte le
linee e le direzioni musicali venute fuori. Ascoltando nuovamente tutto il
materiale sono emerse tre linee abbastanza marcate. Adesso devo capire se
possono convivere all’interno di uno stesso disco o se devo prendere una sola,
al massimo due.
Vecchio Materiale
Quello che ho in mano a livello di promo è un po’ vecchio, appartiene alla
visione parziale che avevo 4 mesi fa, prima del periodo da solo. Ci sono invece
delle cose nuove, e delle canzoni nuove, che non ho, o almeno che non ho
registrate, ma che ho in testa, in mano. Sto quindi accelerando i miei tempi
e registrando per conto mio qualcosa per avere una visione d’insieme di quello
che voglio fare, e per iniziare a fare un po’ di visite alle case
discografiche. Non sarà comunque un agire da sprovveduto perché comunque ci
sono dei referenti che sono interessati già al mio lavoro. Certo è che non
voglio aspettare molto, rischiando di farmi invecchiare in mano il lavoro già
fatto e di perdere la concezione e la strada che avevo intrapreso
Nuove Direzioni, Collaborazioni e Progetti
Dopo il concerto di Fiesole
(31-05-2001), che a fine Novembre verrà portato in tour per i teatri di 4-5
grandi città italiane in veste più curata (con produzione City Lights,
Tagliola alla parte fonica e Mamo a quella scenografica), c’è stata la fase
“da solo” che mi ha dato uno scossone, mi ha fatto capire che, allo stato
attuale, il momento più sincero è stato quando ho lavorato da solo,
durante lo spettacolo e in fase di lavorazione. Mi ha dato sicurezza, cosa che
non avevo ultimamene suonando in quartetto, quando avevo la sensazione di non
apparire come volevo essere, di non rendere bene quello che volevo fare, perché
mi inquadrava troppo in un contesto che mi stava, e mi sta ancora, stretto, vale
a dire quello del rock.. Contesto troppo marcato dal gruppo ma anche voluto da
me. Mi sono reso conto che invece tale visione era parziale rispetto a ciò che
voglio io.
Di conseguenza a ciò è nata una collaborazione con una big band di fiati
di Firenze: la Millennium Bug’s Orchestra di Mirko Guerrini.
Questa potrebbe essere un’altra direzione ancora. Non ho intenzione di fare un
disco tutto con la big band, ma ho trovato, meglio ritrovato, un’altra visione
della musica, tutta una parte di sonorità jazz, da Gil Evans a Miles Davis, che
conoscevo ma che avevo messo da parte, e che invece ora torna fuori. Ci potrà
essere nel disco qualche pezzo con loro, o solo con i fiati, o con i fiati
montati su una base ritmica, oltre a pezzi più minimali, da solo. La prima
testimonianza concreta di questa esperienza è un tributo a Tenco,
realizzato dalla Lithium, che dovrebbe uscire entro Ottobre, Novembre. Il pezzo
che canto io (Se potessi amore mio) è stata l’occasione per provare l’innesto
dei fiati.
La possibilità di registrare dei pezzi con l’aggiunta dell’orchestra di
Mirko non cambia la formazione che suonerà il disco, vale a dire il quartetto
formato da Gionni (Dall’Orto), Andrea (Franchi) e Paolo (Benvegnù).
Paolo Benvegnù
Paolo è un vulcano, è uno che arriva e la prima cosa che fa e darti
energia. Mi ricordo la prima volta che abbiamo suonato insieme (Firenze,
per la pena di morte 28-10-2000) fu entusiasmante. Inoltre è un ottimo
chitarrista e musicista, musicista perché riesce a pensare a tutti
gli strumenti, ad inserirli nella canzone, e a dare loro la giusta musicalità.
Non a caso si sta comportando molto bene anche come produttore in questi ultimi
tempi, e sta facendo delle ottime produzione con gli Otto p’ Notri
Ancora non è mai avvenuto di comporre insieme. Non ha mai scritto niente
insieme a me, tuttavia mi ha fatto capire molte cose su certe canzoni che avevo
in mano. Pezzi che stavo per dimenticare e dei quali lui mi faceva invece capire
l’importanza. Era come se concretamente avessi avuto tutto in mano, ma non
riuscivo a percepirne l’insieme, e lui con la sua sensibilità riesce ad
individuare l’importanza di certe cose che io non sarei capace di notare.
A cura di Simone Civai e Paolo Fidanzati
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